Carissimi amici internauti la questione da sottoporre alla vostra attenzione oggi è piuttosto delicata e mi preme particolarmente. Basta fermarci un attimo a riflettere per realizzare che la nostra vita odierna è diventata prevedibile, ripetitiva, ormai banale.

In una generazione privata delle guerre, delle carestie, del duce, della Finkbräu, della caccia alla streghe, e dei marò, è quanto mai difficile restare vigili, essere pronti, consapevoli, reagire. Noi non vogliamo nuotare, noi non sappiamo come districarci dalle onde assai violente che il mare della vita ci scaglia contro. Sarebbe meglio tenersi in prossimità della riva, a galleggiare, perché la spiaggia, si sa, in fin dei conti non è così male, affollata sì, a volte anche sporca, trascurata, però è sicura. Ed è questo che conta, vogliamo tutti sentirci al sicuro.
Attenzione qualcuno ci prova però, c'è qualcuno che non si accontenta della spiaggia, l'oceano lo incuriosisce, la sfida lo affascina, vuole sapere com'è la costa vista da lontano. Perché costui è speciale, glielo ha sempre detto la madre, lui ha qualcosa che gli altri non hanno, se n'è convinto nel tempo. Vuole spingersi fino in fondo, più lontano, prima degli altri. E una volta riuscito, ricevere gli applausi e l'ammirazione dei bagnanti scoraggiati. Questo individuo è l'utente medio.

So che ve lo state chiedendo, cari lettori, e no, non c'è alcun errore nella trattazione: "Come può l'unico individuo che si spinge oltre, ad essere l'utente medio?". È presto detto, vi ricordate delle onde violente? L'utente medio sa nuotare, se la cava anche con i remi, ma non ha idea di come superare quelle onde. Ebbene, una volta affrontate, il nostro temerario u.m. viene risucchiato nei vortici più torbidi o, nel migliore dei casi, rispedito a forza verso la riva.

D'accordo ma adesso basta parlare di oceani, onde, e nuotare, (che a qualcuno starà venendo il mal di mare ) vediamo dove voglio arrivare:

"Dovrei restare sulla spiaggia con le famiglie e tutti i bambini rompicoglioni che mi tirano la spiaggia sulla tovaglia e mannaggiaalcleroviinfilzoconl'ombrellonearrugginito?" No, ovviamente!

"Dovrei avventurarmi in mare aperto come l'u.m. e restare intrappolato per sempre e blablablabla ?" No, carissimo amico.

"Ma scusa non capisco, allora cosa devo fare per vivere bene la mia vita?"

Finalmente hai fatto la domanda giusta! Se vuoi fuggire dalla mediocrità non devi far altro che imparare da Salvo Pappalardo.

Un uomo bello, giusto, esilarante, che ha imparato (da se stesso) come hackerare i contorti meccanismi di accesso alla vita vera. Solo grazie a lui potrai diventare amico di Claudio Bonfiglio, padroneggiare l'AOR, e scoprire il funzionamento del giubbotto di pelle.
Per tutti questi e altri 127 motivi, chiediamo a gran voce a Salvo di concederci svariate informazioni elettroniche rappresentante immagini varianti nel tempo di se stesso, che ci possano insegnare ed essere di ispirazione per un futuro luminoso!