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Salviamo il Welfare

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Gent.ma Presidente Samory, 
Le invio la presente per rivolgerLe una preghiera, a lei e a tutto l'Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali. La situazione attuale, come ben sa, è la seguente: 
  1. Fondo per le politiche sociali (2010:435 - 2011: 273,8); 
  2. Fondo per le politiche della famiglia (2010: 185,3 2011: 51,5); 
  3. Fondo per le politiche giovanili (2010: 94,1 2011: 12,8);
  4. Fondo per l'infanzia e l'adolescenza (2010: 40 2011: 39,2);
  5. Fondo per il servizio civile (2010: 170,3 2011: 110,9); 
  6. Fondo per la non autosufficienza (2011: azzerato).  
Di fronte alla situazione di depauperamento dello Stato Sociale sopra illustrata, non possiamo rimanere inermi. Con il Comunicato Stampa dell'8 settembre 2011, abbiamo espresso le nostre preoccupazioni con fermezza. Non possiamo però fermarci alla scrittura, non possiamo relegarci al ruolo di spettatori o commentatori. L'attuale momento di crisi, esige da noi azione. Azione congiunta e responsabile. Siccome siamo operatori di giustizia e di fraternità (nella sua accezione laica), è nostro compito adottare delle strategie per rinnovare il nostro Paese affinché anche i più poveri, gli emarginati, i vulnerabili possano esercitare principi costituzionali oggi svuotati di significato, quali il diritto al lavoro, al benessere e alla salute. Sta a noi ritrovare il luogo del confronto, scendere nelle piazze e riappropriarci della democrazia, diretta e partecipata. Il Welfare è la ragione dello sviluppo e non una sua variabile dipendente. È opportuno che tutti ne conoscano il valore. Da assistente sociale mi affido all'Ordine perché faccia gli interessi non solo della categoria (non abbiamo mai avuto uno stile corporativamente egoista), ma che si adoperi per il bene comune. Facciamo politica, facciamola ovunque. Nei giornali, nelle piazze, nei Comuni, in Parlamento.

Alcune proposte in merito: 
  • Creare un sito web (con una sua relativa pagina in un social network) nel quale gli assistenti sociali, in forma anonima, possano scrivere quale intervento avrebbero voluto attivare se avessero avuto le risorse umane ed economiche. L'obiettivo sarebbe quello di evidenziare il gap tra la realtà ideale e la realtà fattuale. (es. http://www.epart.it/) 
  • Scrivere un comunicato stampa correlato di foto da inviare alle redazioni di tutti i giornali, nazionali e locali. L'idea potrebbe essere quella di affidare il compito ai vari Ordini regionali. 
  • Organizzare una manifestazione di piazza, a Roma un sabato pomeriggio. 

Come ha affermato Errani, Presidente della Regione Emilia- Romagna, al convegno "Disegnamo il welfare di domani" organizzato dall'IRS e dalla Rivista Prospettive Sociali e Sanitarie, "dovremmo sconfiggere il neoliberismo costruendo un nuovo punto di vista". C'è molto di cui lamentarsi e a cui fare resistenza, ma non possiamo limitarci a lamentare e a fare resistenza. Occorre portare avanti una riflessione che abbia un impatto sulla realtà. 

La petizione non è rivolta solo agli assistenti sociali, ma a tutti coloro che tengono ad uno Stato Sociale che non sia solo erogazione di denaro (voucher) o peggio un welfare fai-da-te. Lo Stato, come recita l'art. 3 della Cost, è tenuto a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale e lo può fare solo attraverso un Welfare di servizi e di opportunità.

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Per info, scrivere all'indirizzo longobardi.carmela@gmail.com (Carmela, Francesca Longobardi)

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