Modifica reclutamento e abolizione stipendi VFP1 (LEVA VOLONTARIA)
A causa delle numerose lamentele da parte di aspiranti ed ex volontari nelle Forze Armate, la community “IL Grezzo di Guerra” prende l’iniziativa di proporre una significativa modifica sulle modalità di reclutamento e sugli stipendi percepiti dai volontari in ferma prefissata di un anno, al fine di reclutare giovani volontari realmente motivati. Da quando la leva obbligatoria è stata sospesa, il 30 giugno 2005, i volontari di truppa delle Forze Armate hanno rappresentato la manovalanza dell’intero apparato militare italiano: tuttavia, risulta evidente come una significativa parte di questi sia stata ed è tutt’ora costituita da precari in cerca di un posto fisso, spesso totalmente demotivati nello svolgere attività militari e quasi totalmente non impiegabile in teatri operativi. A causa dei criteri di selezione di questo tipo di personale, che premiano il possesso di titoli e brevetti in molti casi reperibili illegalmente, e che sottopongono i candidati a test psicologici eccessivamente generici e scarsamente accurati, numerosi giovani volenterosi di servire il Paese, nel corso di 11 lunghi anni, si sono ritrovati esclusi da tale possibilità. Anche i titoli scolastici, (per altro ottenuti in età infantile nel caso della licenza media inferiore) sono motivo di non equità di valutazione, a causa delle differenze tra tipologia di istituto frequentato e locazione geografica dello stesso (dati MIUR 2015). Inoltre, tali criteri di valutazione del merito, risultano discriminatori nei confronti di coloro i quali siano privi della disponibilità economica per procurarseli.
Il ristretto organico delle Forze Armate Italiane, permetterebbe, in circostanze positive, la realizzazione di una macchina bellica, sì ridotta nelle dimensioni, ma di elevata preparazione militare, proprio in virtù della possibilità di dover addestrare un esiguo numero di uomini. Ma allo stato attuale ciò non avviene. Prendendo ad esempio l’Esercito Italiano, secondo i dati rilasciati dalla Difesa, nel 2015 l’organico totale contava 102.033 militari, di cui 14.321 volontari in ferma prefissata di un anno. Di conseguenza, l’ammontare totale della paga mensile del personale di truppa con ferma annuale era (nel 2015) di circa 11.456.800 euro mensili, e 137.482.600 annuali, senza contare i 50 euro supplementari concessi agli alpini. Denaro che, se trattenuto, potrebbe essere impiegato per migliorare la qualità del personale, o per esonerare i candidati partecipanti al concorso VFP1, dal pagamento delle analisi mediche, cosa che ad oggi, avviene.
Preso atto che moltissimi giovani sarebbero disposti a prestare servizio per un anno a titolo gratuito, proprio perché altamente motivati, riteniamo ragionevole appoggiarli, in relazione all’esiguo numero di uomini reclutati annualmente, che permette per tanto la possibilità di avvalersi di VERI VOLONTARI, disposti a rinunciare ad una paga mensile. Tale personale avrebbe il vantaggio, terminato l’anno di servizio, di poter accedere con riserva di posti alla successiva ferma quadriennale, regolarmente retribuita.
I volontari in ferma prefissata di un anno, nell’iter di selezione, oltre che a prove fisiche, visite mediche e psico-attitudinali, saranno sottoposti ad un tirocinio iniziale, volto a determinare sul campo, chi fosse effettivamente inidoneo al servizio.
In conclusione chiediamo che:
- Il personale VFP1 presti servizio a titolo gratuito, o comunque venga premiato con una retribuzione assimilabile alla “retta” percepita durante il periodo della leva obbligatoria
- Brevetti e titoli non costituiscano più motivo di merito
- Il personale VFP1 venga sottoposto, in fase di reclutamento, oltre che a prove fisiche, e a visite mediche e psicoattitudinali, ad un tirocinio iniziale, al fine di determinare sul campo chi fosse inidoneo al servizio militare
- Venga innalzata l'età massima di arruolamento a 30 anni
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