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LETTERA BREVE SUI RISULTATI DELL'ASN NEL SC 10/N1 con 75 firmatari

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Lettera aperta sugli esiti dell’ASN nel settore di Culture del Vicino Oriente Antico, del Medio Oriente e dell'Africa


Premessa: la giustizia e l’arbitrio

La commissione 10/N1 per l’Abilitazione Scientifica Nazionale è stata decisamente severa nelle sue scelte (in I fascia 17 abilitati su 75 candidati; in II fascia 101 abilitati su 214 candidati).

Nessuno ha ovviamente nulla contro la severità, che può anzi essere salutare e aiutare il rinnovamento dell’Università italiana. La severità, però, non può in alcun modo essere disgiunta da correttezza e competenza, altrimenti si trasforma in arbitrio.

Di eventuali errori o illegittimità si occuperà (in alcuni casi si sta già occupando) la giustizia amministrativa, quello che preme sottolineare qui sono alcuni punti più generali.


Le competenze

Il settore concorsuale 10/N1 ricopre una vastissima area di competenze differentissime tra loro come è evidente già dalla sua denominazione: Culture del Vicino Oriente Antico, del Medio Oriente e dell'Africa. In termini meno ministeriali, si va dall’archeologia e la storia dell’arte, allo studio di lingue e letterature estinte da millenni, alle letterature postmoderne degli attuali stati nazione di un’area geografica amplissima.

La commissione era ed è formata da due iranisti, un arabista, uno storico dell'Islam e una archeologa del Vicino Oriente Antico e ricopriva quindi solo una minima parte delle competenze necessarie. Tuttavia, non ha ritenuto di servirsi in nessun caso di esperti esterni come pure la legge, che aveva previsto casi del genere, avrebbe consentito. In altre e semplici parole, la commissione ha esercitato in molti casi il proprio giudizio su campi nei quali non ha alcuna competenza.


Livelli minimi

La commissione ha preso l'iniziativa di innalzare il livello minimo dei requisiti per l’abilitazione previsto dalla legge. In sostanza, è stato stabilito che sono necessarie o una o due monografie per poter partecipare rispettivamente a un concorso da associato o ordinario. Ancora, sulla legittimità di questa decisione si esprimerà la magistratura. Qui mette solo conto rimarcare l’opportunità della richiesta ai candidati di una o due monografie a seconda della fascia di abilitazione. La richiesta di per sé può avere un senso, ma forse non è esattamente opportuna da parte di una commissione nella quale autorevoli membri non hanno più pubblicato una monografia dagli anni Settanta. Ci si interroga, insomma, sul senso e l’opportunità di porre paletti che creerebbero qualche problema ai membri stessi della commissione: un condottiero guida le sue truppe, non arranca nelle retrovie.


Tutto è relativo

In molti casi, dunque, giudizi in generale positivi non sono stati sufficienti a salvare candidati privi di monografie. D'altra parte non sono stati abilitati candidati che superavano tranquillamente una o due o tre mediane e che avevano le famose due monografie, talora anche più di due. In questi casi la mancata abilitazione è dipesa da un giudizio negativo di merito sulle pubblicazioni dei candidati. Giudizio che si esprime in maniera sommaria e sbrigativa su lavori costati anni di vita e lavoro e sui quali molto spesso, è bene ribadirlo, la commissione non ha competenza alcuna.

Si sarebbe tentati di aggiungere che, di contro, si sono dati casi di abilitati non del tutto al di sopra di paletti e requisti vari ma si ha qui ben chiaro che si sta parlando di un’abilitazione e non di una valutazione comparativa.


Lo straniero

Il membro OCSE della commissione, che la legge Gelmini ha istituito con l’intento più o meno esplicito di controllare le commissioni italiane, nel caso della commissione 10/N1 si è appiattito sulle posizioni dei suoi colleghi e ha sempre risolto i giudizi in poche righe tutt’altro che analitiche (costate al contribuente, sia detto per inciso, una cifra non esigua). Righe, peraltro, scritte in un inglese approssimativo a fronte della fluency in Italian esplicitamente richiesta dalla norma.


Il fine ultimo

La legge Gelmini afferma esplicitamente che l’abilitazione è una sorta di prerequisito per accedere ai concorsi di prima e seconda fascia. La commissione 10/N1 ha sempre parlato senza mezzi termini di (non) idoneità dei candidati alla prima o alla seconda fascia, travisando di conseguenza non solo lo spirito della legge, ma i compiti che la legge attribuisce alle commissioni. Quando il Ministro Giannini ha parlato di commissioni che dovevano dare la patente di guida e hanno invece creduto di dovere assegnare una Ferrari, ha, di fatto, fotografato la commissione 10/N1.


Conclusioni provvisorie

Molti settori scientifico-disciplinari legati all’orientalistica, tradizionalmente già deboli nei loro atenei, faticheranno a rialzarsi da questa tornata ASN e a (ri)costruirsi un futuro, bloccati da una commissione a loro spesso completamente estranea. Come se i fisiatri avessero facoltà di bloccare l’assunzione di oncologi (o viceversa).

Noi confidiamo che, al di là della giustizia che la magistratura riuscirà a ristabilire, i gravi errori commessi da questa commissione nei confronti dello spirito della legge e del lavoro e l’impegno di anni di un gran numero di studiosi servano almeno a evitare errori futuri, perché "la bilancia falsa è in abominio al Signore, \ ma del peso esatto Egli si compiace" (Proverbi 11,1).


Firmatari.

Angelo Arioli, professore ordinario, Lingua e letteratura araba, Sapienza, Università di Roma; Alessandra Bagnera, ricercatore indipendente, Archeologia e storia dell’arte islamica; Cristiana Baldazzi, ricercatore, Lingua e letteratura araba, Università di Trieste; Giuseppina Battaglia, funzionario direttivo, Servizio per i beni archeologici, Soprintendenza Bb.Cc.Aa. di Palermo; Giampiero Bellingeri, professore associato, Lingua e letteratura turca, Università Ca’ Foscari, Venezia; Lidia Bettini, già professore ordinario, Lingua e letteratura araba, Università di Firenze; Paolo Biagi, professore ordinario, Preistoria e protostoria, Università Ca’ Foscari, Venezia; Laura Bottini, ricercatore universitario confermato, Storia dei paesi islamici, Dipartimento di scienze umanistiche, Università di Catania; Maria Giovanna Biga, professore associato confermato, Storia del vicino Oriente antico e di Religioni del vicino Oriente antico, Sapienza, Università di Roma; Giovanna Calasso, professore ordinario Storia della civiltà arabo-islamica, Sapienza Università di Roma Isabella Camera d’Afflitto, professore ordinario Letteratura araba moderna e contemporanea, Sapienza Università di Roma Piero Capelli, professore associato, Lingua e letteratura ebraica, Università Ca’ Foscari, Venezia; Leonardo Capezzone, professore associato, Facoltà di Lettere e Filosofia, Sapienza, Università di Roma; Lorenzo Casini, ricercatore confermato, Lingua e letteratura araba, Università di Messina; Mirella Cassarino, professore associato, Lingua e letteratura araba, Università di Catania; Bruno Chiesa, professore ordinario, Lingua e letteratura ebraica, Università di Torino; Patrice Cressier, chargé de recherche 1ère classe, CIHAM-UMR 5648, CNRS, Lyon (France) ; Franco D’Agostino, ricercatore, Sapienza, Università di Roma; Natascia Danieli, Università Ca’ Foscari, Venezia; Barbara De Poli, ricercatore tempo determinato, Università Ca’ Foscari, Venezia; Rosa Di Liberto, Funzionario architetto, Soprintendenza beni culturali, Provincia regionale di Palermo; Silvia Di Donato, ricercatore, Paleografia e filologia ebraica, EPHE (IVe section, Sciences historiques et philologique), Sorbonne, Paris; Rita Dolce, professore associato, Archeologia e storia dell’arte del vicino Oriente antico, Università di Roma Tre; Olivier Durand, professore associato confermato, Dialettologia araba, Istituto italiano di studi orientali, Facoltà di lettere e filosofia, Sapienza, Università di Roma; Franco Gatti, professore associato, Lingua e letteratura cinese, Dipartimento di studi sull’Asia orientale, Università Ca’ Foscari, Venezia; Gennaro Gervasio, lecturer, The British University in Egypt, Cairo (Egypt); Demetrio Giordani, ricercatore confermato, Storia dei paesi islamici, Università di Modena e Reggio Emilia; Vincenza Grassi, professore a contratto, Epigrafia islamica, Università di Napoli L’Orientale; Laura Guazzone, professore associato, Storia contemporanea dei paesi arabi, Sapienza, Università di Roma Mattia Guidetti, PhD, Gerda Henkel post-doctoral fellow in Islamic Art; Elie Kallas, professore associato non confermato, Lingua e letteratura araba, Dipartimento di scienze giuridiche, del linguaggio, dell’interpretazione e della traduzione, Università di Trieste; Matthias Kappler, professore associato, Lingua e letteratura turca, Dipartimento di studi sull’Asia e sull’Africa mediterranea, Università Ca’ Foscari, Venezia; Souadou Lagdaf, Ricercatore TD, Università di Catania. Fiorenzo Lafirenza, professore ordinario, Lingua e letteratura cinese, Dipartimento di studi sull’Asia e l’Africa mediterranea, Università Ca’ Foscari, Venezia; Angela Langone, ricercatore tempo determinato, Lingua e letteratura araba, Università di Cagliari; Fabrizio Lelli, professore associato, Lingua e letteratura ebraica, Università del Salento; Anna Lissa, Universität Halle-Wittenberg, Seminar für Judaistik, Halle/Saale, (Germany); Mario Liverani, professore emerito, Storia del vicino Oriente antico, Sapienza, Università di Roma; Gianfrancesco Lusini, professore associato, Lingua e letteratura amarica e di Lingua e letteratura etiopica antica (Ge‘ez), Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo, Università di Napoli L’Orientale; Giuseppe Mandalà, científico titular, Transmisión cultural e historia de textos árabes, griegos y hebreos, ILCCCHS, Consejo Superior de Investigaciones Científicas, Madrid (España); Patrizia Manduchi, professore associato, Storia dei Paesi islamici, Università di Cagliari; Corrado Martone, professore associato, Lingua e letteratura ebraica, Università di Torino; Daniela Meneghini, professore associato, Lingua e letteratura persiana, Università Ca’ Foscari, Venezia; Giuliano Mion, ricercatore, Lingua e letteratura araba, Università di Chieti – Pescara; Caterina Moro, dottore di ricerca, Sapienza, Università di Rom; Ephraim Nissan, honorary fellow, Centre of Jewish Studies, University of Manchester; Lea Nocera, ricercatore tempo determinato, Lingua e letteratura turca, Università di Napoli L’Orientale; Paola Orsatti, professore associato, Lingua e letteratura persiana, Sapienza, Università di Roma; Samuela Pagani, ricercatore, Lingua e letteratura araba, Università del Salento; Maria Elena Paniconi, ricercatore, Lingua e letteratura araba, Università di Macerata; Federica Passi, ricercatore tempo indeterminato, Dipartimento di studi sull’Asia e sull’Africa mediterranea, Università Ca’ Foscari, Venezia; Mauro Perani, professore ordinario, Lingua e letteratura ebraica, Università di Bologna; Costanza Polizzi, Funzionario direttivo archeologo, Museo archeologico regionale “A. Salinas”, Palermo; Bonaventura Ruperti, professore ordinario, Dipartimento di studi sull’Asia e sull’Africa mediterranea, Università Ca’ Foscari, Venezia; Sabrina Rastelli, professore associato, Arte e archeologia della Cina, Università Ca’ Foscari, Venezia; Giuseppe Restifo, Professore ordinario, Università di Messina: Farian Sabahi ,Cultore della materia "Storia dei Paesi islamici", Univ. di Torino; Professore a contratto in Bocconi, Università della Valle d'Aosta e Academy of Diplomacy Azerbaijan; Paolo Sacchi, già professore ordinario, Ebraico e aramaico e poi Filologia biblica, Università di Torino; Asher Salah, senior lecturer, Hebrew University of Jerusalem & Bezalel Academy of Arts and Design (Israel); Marco Salati, professore associato, Islamistica, Università Ca’ Foscari, Venezia; Biancamaria Scarcia Amoretti, professore emerito, Islamistica, Sapienza, Università di Roma; Stefano Seminara, dottore di ricerca in Assiriologia, professore invitato presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma (fino al 2011); Cristina Solimando, ricercatore, Lingua e letteratura araba, Dipartimento di linguistica, Università di Roma Tre; Bruna Soravia, professore, Istituzioni e storia dei paesi islamici in Africa e in Asia, Università Luiss, Roma; Lucia Sorbera, lecturer, Arabic Islamic and Middle Eastern Studies, The University of Sydney (NSW, Australia); Salvatore Speziale, Dipartimento di storia culture e religioni, Sapienza, Università di Roma; Giuliano Tamani, già professore ordinario, Lingua e letteratura ebraica, Facoltà di Lingue e letterature straniere, Università Ca’ Foscari di Venezia; Raffaele Torella, Professore Ordinario, Lingua e Letteratura Sanscrita, Sapienza Università di Roma; Emanuela Trevisan Semi, professore associato, Università Ca’ Foscari, Venezia; Cristina Tonghini, ricercatore, Archeologia e storia dell’arte musulmana, Università Ca’ Foscari, Venezia; Francesco Zappa, maître de conférences, Langue arabe et islamologie, directeur-adjoint du département d’études moyen-orientales, Université d’Aix-Marseille (France) ; Ida Zilio-Grandi, ricercatore a tempo indeterminato, Università Ca’ Foscari, Venezia; Riccardo Zipoli, professore ordinario, Lingua e letteratura persiana, Università Ca’ Foscari, Venezia.

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