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Giù le mani da "Editoria"!

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Roma, Università “Tor Vergata”, Facoltà di Lettere e FIlosofia. Il 12 maggio il Consiglio di Facoltà ha votato la sospensione del corso di Laurea Magistrale in “Informazione e sistemi editoriali” per l'Anno Accademico 2009/2010 e la sua riapertura per l'Anno Accademico 2010/2011 in una Laurea interclasse con “Progettazione e gestione di sistemi turistici”. Una decisione che tradisce gli obiettivi formativi del Corso di Laurea stesso e deride le aspettative degli studenti appena iscritti ma anche di tutti gli studenti delle Triennali in “Scienze della Comunicazione” e in “Lettere”, che non potranno scegliere questo Corso, e che ora si oppongono a tale decisione. La deliberazione del Consiglio è per noi studenti illegittima e manovrata dall'alto: Primo: per i presunti requisiti mancanti, che motiverebbero la messa a tacere, avallata da nessun dato, di un corso che è invece un raro esempio di “virtuosità”; Secondo: per un vizio di forma che avrebbe dovuto rendere nullo l'ordine del giorno del CdF stesso e la relativa votazione: mancava il verbale del Consiglio precedente, che il Preside si era impegnato a presentare; Terzo: la premessa del Preside à stata un'arringa, o meglio, una propaganda, tutto meno che una chiara esposizione della sua proposta. Ha semplicemente “convinto” i docenti a votare a favore della sua scelta sulla base di nessun dato ufficiale. Quarto: sono stati calpestati i diritti degli studenti di Magistrale e Triennale: noi, che paghiamo le tasse e scegliamo cosa studiare. Si è totalmente ignorata una petizione di 250 firme, raccolte in poche ore, di studenti contrari alla soppressione del Corso, votata per alzata di mano. Le speranze del Preside erano di far votare e approvare questa proposta il 12 maggio, per poter arrivare tranquillamente alla data ultima per la ratifica e presentazione dell'offerta formativa per l'A.A. 2010/2011, cioè il 15 dello stesso mese. Tre giorni dopo! Un chiaro atto di forza per una decisione che non avrebbe conceduto appello se il MIUR non avesse prorogato tale scadenza al 15 di giugno. NO a una Laurea che tradisce valori culturali e crea un ibrido dove dovranno convivere profonde disparità e incompatibilità curriculari. NO a una Laurea che così impoverita diverrà inutile e obsoleta. Nell'Anno Accademico 2008/2009, primo anno di applicazione dei nuovi requisiti sulla base del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, la Facoltà di Lettere e Filosofia ha ottenuto l'approvazione della propria offerta formativa, consistente in 23 corsi di laurea, di cui 10 triennali e 13 magistrali. Il nostro Preside parla però di 27 corsi di laurea attivi, non sappiamo alla luce di quali informazioni. Basandoci sui dati pubblici (cfr. il sito della Facoltà: http://guida.lettere.uniroma2.it/), che vedono attivi 23, e non 27 corsi, si possono proporre alcune considerazioni: 1. Secondo il regolamento, il numero di docenti necessario a garantire i requisiti per un corso può essere di 9 anziché 10 per le Triennali, di 7 anziché 8 per le Magistrali. 2. Supponiamo che tutti e 23 i corsi di laurea della nostra Facoltà siano stati accettati, nell’A.A. 2008/2009, con il numero minimo richiesto di docenti (9 per le Triennali, 7 per le Magistrali). 3. Nel secondo Anno Accademico di applicazione del regolamento, per ogni corso bisognerebbe calcolare un docente in più. Il fabbisogno sarebbe colmato con l’aggiunta di 23 nuovi docenti. Come trovarli 4. Vediamo quale è stata la proposta del Preside al CdF, proposta votata martedì 12: a. chiusura della Triennale di “Scienze dell’Educazione e della Formazione” (9 docenti “liberati”); b. chiusura/accorpamento della Magistrale di “Archeologia” con quella di “Filologia dell’Antichità” (7 docenti “liberati”); c. chiusura/accorpamento della Magistrale di “Archivistica” con quella di “Storia” (7 docenti “liberati”); d. chiusura della Magistrale in “Restauro dei Materiali Librari” (7 docenti “liberati”). 5. Dai vari accorpamenti e chiusure sono perciò divenuti disponibili a coprire il fabbisogno della Facoltà, complessivamente, 30 docenti. 6. Ce ne servivano 23, ne abbiamo 30. Ci “avanzano” 7 docenti, senza neppure toccare il corso di “Informazione e sistemi editoriali”, né tantomeno quello in “Progettazione e gestione di sistemi turistici”. Si potrebbe obiettare che, potendo, non è detto si debba salvare il nostro corso piuttosto che un altro. Se 166 iscritti, 8 docenti afferenti e il 60% di copertura dei settori caratterizzanti soddisfano ampiamente i cosiddetti “requisiti minimi” ministeriali, per non parlare poi del 58,7% dei laureati in corso, tra studenti provenienti da 12 diversi atenei italiani, non bastassero, resta quel che abbiamo sostenuto fin dall’inizio: vogliamo conoscere i dati relativi a ciascuno dei corsi: iscritti, attività didattica, percentuale dei laureati, valutazione dei corsi da parte degli studenti. Vogliamo che in un nuovo Consiglio di Facoltà si possa valutare in piena responsabilità su scelte tanto importanti per la vita accademica degli studenti, della Facoltà, dell’Ateneo. Se i dati ci daranno ragione, qualcuno dovrà spiegare quali sono le ragioni che hanno condotto a tali sconsiderate proposte. Vogliamo che in un nuovo Consiglio di Facoltà sia possibile aprire uno spazio di discussione seria tra docenti e studenti interessati, dati alla mano, per tornare in tempo sui propri passi e non distruggere un'esperienza didattica tanto importante quanto prestigiosa. Un'ultima, doverosa, considerazione: i membri del Consiglio di Facoltà aventi diritto di voto sembravano informati da tempo di tali “tagli” all'offerta formativa, e i Consigli di Corso di Laurea interessati avevano già preso le loro decisioni, avanzato le loro proposte e difeso i propri interessi. Tutti tranne il Consiglio di “Informazione e sistemi editoriali”, avvertito in seduta straordinaria sabato 9 maggio (tre giorni prima del CdF) dal suo Presidente, a sua volta informato dei fatti solo il giorno precedente. Quasi in mille hanno aderito alla causa su Facebook “No alla messa a tacere di Informazione e sistemi editoriali”. Due interrogazioni parlamentari, quella di Vincenzo Vita e di Pancho Pardi chiedono al Ministro Gelmini chiarezza sulle motivazioni reali della soppressione di un corso d'eccellenza.

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