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Rosella Sensi VATTENE

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Voglio partire da un presupposto: io amo la maglia e non le presidenze, e mi chiedo: e' tanto grave augurarsi un giorno di cucirsi la stella (10' scudetto) vicino al logo O andare a festeggiare la squadra all'aeroporto di ritorno da una capitale europea con la Champions League stretta tra le mani E ancora, organizzare la trasferta per seguire la squadra a Tokyo a giocarsi il Mondiale per club Quello che mi preme sottolineare e' che la Roma merita di stare ai vertici del calcio italiano ed europeo, e che questo avvenga con i Sensi o con un'altra dirigenza a me non interessa. Mi fermo a riflettere e analizzo la storia della Roma e vedo una Coppa delle Fiere, tre scudetti, una finale di Coppa Campioni, 9 Coppe Italia e due Supercoppe. Questi risultati li abbiamo ottenuti prevalentemente con due Presidenti; Dino Viola e Franco Sensi. Con Viola e' arrivata la mentalita' vincente e il secondo scudetto, e l'anno successivo la finale di Coppa Campioni, e di fatto ci siamo lasciati alle spalle la 'Rometta'. A subentrare dopo la morte di Viola e' Franco Sensi (Ciarrapico scusate ma non lo considero), il quale si cala subito nella nuova era che stava investendo il calcio, ovvero quello dei contratti televisivi dei grandi investimenti e della borsa, e con essa inesorabilmente cambia anche la visione da parte dei tifosi. Con Sensi cominciano le battaglie al Palazzo, intraprese a suo tempo da Viola, ma riprese in maniera molto piu' importante e diretta. La Roma viene quotata in borsa, questa operazione portera' nelle casse della famiglia 360 miliardi di lire, i quali in gran parte vengono reinvestiti per costruire la squadra che nel 2001 si laurea Campione d'Italia con Fabio Capello in panchina. Seguiranno periodi di alti e bassi, ma la Roma si attesta comunque nelle zone alte della classifica, in Europa invece stenta ancora ad inserirsi stabilmente. Gli anni per Franco Sensi si cominciano a far sentire, cosi' a caricarsi delle responsabilita' societarie e' la figlia Rosella, la quale deve fronteggiare anche i debiti che affliggono l'azienda di famiglia ovvero la Italpetroli. Viene intrapresa la strada dell'autofinanziamento. In una Societa' in autofinanziamento, tanto entra e tanto esce (e questo negli anni non sempre e' sempre avvenuto), e l'anno in cui non si raggiungono determinati obiettivi andrebbe considerato il rischio d'impresa, dove le uscite superano le entrate. Al momento l'unica certezza e' quella che la dirigenza attuera' un drastico ridimensionamento per il mancato raggiungimento degli obiettivi, disattendendo il principio dell'autofinanziamento. Coadiuvata da Daniele Prade' e Bruno Conti arriva Luciano Spalletti. Con il mister di Certaldo comincia un nuova ciclo, dove a farla da padrona e' il gioco che riesce a dare alla squadra. Gioco che la porta a cambiare anche il trend europeo, per tre anni consecutivi raggiunge i quarti in due occasioni e quest'anno gli ottavi di finale di Champions League. Neanche a Capello era riuscito tanto, eliminato sempre nella fase a gironi. Resta il fatto che la solidita' finanziaria per ovvie ragioni viene meno, ed e' solo grazie ai risultati sportivi che si puo' sperare di continuare. In mancanza di questi il ridimensionamento e' inevitabile, e con la scomparsa di Franco Sensi sembra crollare un mondo. La mancanza di comunicazione e' la cosa che si imputa maggiormente a questa Presidenza, e nel periodo in cui si ventilava una cessione della Societa' al magnate statunitense George Soros, i tifosi cominciano a sognare, sogni presto svaniti per il mancato passaggio di consegne. Seguiranno aspre critiche nei confronti della dott.sa Sensi, rea di aver tirato fuori una fantomatica offerta araba per alzare il prezzo al momento delle firme sul contratto di cessione (c'e' ancora un fascicolo aperto della Consob sulla vicenda). Tutto il resto e' storia dei giorni nostri, e quello che la storia ci dice che al momento e' vietato sognare. Se la Sensi non e' nelle condizioni di regalarci una struttura degna del nome che porta e investimenti del calibro delle grandi d'Europa, allora l'augurio ma soprattutto la speranza e' che si possa ravvedere entrando nell'ordine di idee di cedere la Societa'. Con Rosella al comando rassegnamoci a rivivere la Rometta degli anni 70. Sara' un lento ma inesorabile declino. Grazie Rosella per il futuro radioso che ci regalerai. Una postilla a chiusura. Le contestazioni lasciano il tempo che trovano, fin quando invece continueremo ad introitare denaro per mezzo del botteghino, Pay TV e merchandising, sosterremo la permanenza dei Sensi alla Roma. Chiudiamo i rubinetti. Solo cosi' potremo sperare in un drastico cambio al vertice.

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